La sicurezza che non ho (aka ci vuole più carta da zucchero nella vita)

Oggi ho delle riserve sul mondo, più del solito e ho detto tutto.

Oggi ho delle riserve su me stessa, anche in questo caso come al solito. Oggi è un giorno particolare, oggi è un giorno importante per la mia storia, è un giorno di festa, era; la giornata era già segnata in partenza. Mentre facevo la doccia un pensiero mi è tornato alla mente: un ricordo, un ricordo importante, a differenza delle altre volte non l’ho censurato, non l’ho sbolognato, non l’ho ri-vissuto con rabbia o rancore o rimpianto; mi mancava, mi è mancato quel momento, mi manca adesso. Questo è stato la causa di una destabilizzazione pungente, di disattenzione a quello che succedeva intorno. Eravamo io e il mio ricordo. Io e il mio desiderio. E ho cercato il tuo volto dentro gli autobus che passavano sulla strada, ho pensato che se mi avessi vista, se ti avessi visto, avrei avuto la possibilità, quella che non mi è mai stata data.

Ogni giorno domando, mi domando. Mi inquieto. E non ti incontro. E ti vorrei incontrare. Non ti penso e mi viene da pensarti. E non ti trovo.
E sono di nuovo sconnessa e la scrittura ne risente. E metto troppi punti, allora metto una virgola, allora ne metto un’altra e non ho più niente da dire o ne ho troppo ma non so come dirlo, faccio domande sbagliate e non ho capito niente. La sicurezza che non ho. Coscienza, cognizione, coerenza, certezza, sono tutte con la C, il (non)caso che scherzi fa o che fa scherzi.

Se non ne fossi capace, se non fossi in grado di fare, se non fossi matura io, non trovo le parole. Domando, non trovo le domande. Mi trattengo ma non riesco, vorrei farlo. Non mi fido o penso di non dovermi fidare, e dico che quando penso troppo perdo l’essenziale e faccio il piano del mondo e penso che dovrei “seguire il cuore”, ma questa frase mi fa incazzare ancora di più, ma che cazzo vuol dire? Di nuovo non so più cosa dire, ho perso le parole, cantava qualcuno.

Quello che dico non ha mai un senso logico, eppure nella mia testa è tutto così chiaro.

Sono arrabbiata, vorrei esserlo.
Ma sono solo triste.

carta da zucchero