Coraggio (aka sono una di quelle che…) 

Sono una di quelle che amano le fiction italiane, sì, quelle che danno sulla RAI.  Ecco, l’ho detto, ma forse non è che fosse un grande mistero per nessuno. Giuro che Don Matteo non l’ho mai visto! Però, insomma, quest’anno ci ho dato dentro… con le fiction intendo, perché per il resto non c’è speranza. Non dirlo al mio capo, L’allieva, Rocco Schiavone, La porta rossa… è stato un anno intenso in questo senso! Questa cosa delle fiction mi fa sentire vecchia, ma solo a tratti, solo quando, per esempio, converso fluentemente con mia nonna di quanto successo nella varie puntate e di quanto mi piaccia Chiara Francini che invece lei non sopporta!

Sono una di quelle a cui piacciono le storie d’amore, ma va? Sono ancora scossa dal fatto che Belen Rodriguez e Stefano De Martino abbiano divorziato e seguo assiduamente le instastories di Fedez e Chiara Ferragni, attendendo con ansia il giorno in cui si sposeranno. Ma forse dovrei smetterla, perché di storie d’amore ne ho viste e lette un po’ troppe e questa è definitivamente la causa più grande dei miei problemi nel settore, quindi ho preso la decisione importante che di storie d’amore simili a spargimenti di sangue (quindi solo quelle che capitano a me a quanto pare) ne avevo abbastanza e per questo motivo ho deciso di darmi alle letture leggere, tipo “Le Ragazze” di Emma Cline e “It” di Stephen King, per vedere dello spargimento di sangue vero, con il risultato che, di notte, sono tornata a fare la corsetta veloce verso il bagno, perché Pennywise potrebbe essere dietro l’angolo, sì, in una casa di 50 mq.

Sono una di quelle che vanno in fissa per le cose, per qualsiasi cosa: una canzone, un film, un libro, un vestito, un paio di scarpe, una borsa, una materia all’università, uno smalto sulle unghie, un’acconciatura, una collana, degli orecchini, ma piú di tutto per gli attori. Ho un debole per gli attori, ma d’altronde chi non ce l’ha? Quando poi sono anche fighi, sempre tenendo conto della mia concezione di figo, come si fa a non andare in fissa? Spiegatemi, vi prego. Nella mia vita ho avuto molte fisse e le pareti della mia camera lo sanno bene, ho staccato solo l’altro giorno il poster di Marco Mengoni, ma solo perché dopo 7 anni il pattafix non attaccava piú ed ero troppo pigra per metterne di nuovo, cosí mentre si staccava dal muro ho anche pensato che ero sufficientemente grande da poter rinunciare al poster autografato di Marco Mengoni, infilandolo nell’armadio insieme al resto di tutti i poster che hanno occupato una parte del  mio muro e del mio cuore nel corso di questi anni. Ma la gigantografia di Heathcliff, regalo dei miei 19 anni, non la leverò mai!

Sono una di quelle che guardano video su youtube, per esempio quelli su “sette modi per fare una coda”, “come fare la mozzarella in casa”, o i wrap up dei libri letti ad agosto e il try on haul di qualcuno che compra solo vestiti, tanti. Infatti, quest’anno, per esempio, credo di aver speso tutti i miei soldi in vestiti e scarpe, perché a forza di vedere video haul su YouTube,  mi sono sentita un po’ fashion blogger anche io, pensando di avere gli stessi soldi di Chiara Ferragni, cosí ho sperperato il mio modico stipendio inesistente in quello che il piccolo George  (uno degli eredi al trono d’Inghilterra, nda) definirebbe “vestipoveri”, perché quello ci si puó permettere, ma neanche troppo.

Sono una di quelle che analizza… le situazioni, le persone e i contesti. Tutta questa analisi è dovuta all’ambito universitario in cui mi sto specializzando: la sociologia. Sì, ho una fissa anche per questa. Quindi tendo sempre a mettere in pratica le categorie analitiche che studio. Adesso sto studiando processi di regolazione e reti criminali, insomma, cose sulla mafia, per questo ogni persona che vedo in giro potrebbe essere potenzialmente un affiliato di un organizzazione criminale o un imprenditore colluso, quindi mi sento di guardarlo un po’ male per fargli capire che disapprovo. L’osservazione partecipante sta plasmando la mia esistenza e le mie relazioni, mia madre è un ottimo soggetto di studio, per esempio. La scuola di Chicago e Park hanno fatto nascere dentro di me una particolare attenzione e predisposizione per i soggetti marginali, quelli che non hanno whatsapp, facebook e instagram, oppure non li usano per niente, sì, loro hanno un potere di attrazione incredibile sulla mia persona.

Sono una di quelle che cambia sfondo sul cellulare ogni sei mesi circa, e ci mette le fisse del periodo. Per esempio adesso ci sono Lino Guanciale in blocco schermo e Tommaso Paradiso in schermata home. Chi saranno i prossimi?

Sono una di quelle che ascolta musica di qualsiasi tipo e ha un debole per i musicisti, di qualsiasi tipo, anche il kazoo va bene! La musica che ascolto in genere rispecchia lo stato d’animo della giornata. Si puó passare dai Dream Theatre ad Alessandra Amoroso anche a due ore distanza. Mi piacciono i One Direction, ma non le loro canzoni da singoli, mi piacciono i blue e se dovessi mai sentire alla radio “u make me wanna” credo che mi metterei a urlare e cantare a squarciagola come un’adolescente felice!

Sono una di quelle che scrive un sacco di cose per un sacco di persone, ma nessuno ha ancora riconosciuto quanto mi spetta, un libro di grammatica per imparare a usare le virgole, per esempio. Proprio in questi giorni devo scrivere un articolo su “Scommettiamo sui giovani” e… checazzoscrivoadesso?

Sono una di quelle che è esperta di tendenze, potrei farci un lavoro, ma non sono abbastanza figa per diventare influencer, cioè in realtà io sono figa, ma non secondo i canoni di bellezza di questa epoca grama di globalizzazione e capitalismo. Ma comunque io figa me ce sento e vabbè questo era un po’ offtopic. Comunque so cosa vuol dire shippare qualcuno è a volte uso termini come fangirlare, infatti con gli adolescenti io  mi ci trovo perché comunque sono piú avanti, sono sul pezzo, e io amo chi è sul pezzo! Ah, vorrei tanto una maglia della Supreme, cosí tanto che l’altra sera ho chiesto a due 14enni quanto avevano pagato la loro felpa, constatando che per il momento  non avrei potuto permettermela.

Sono una di quelle che sono tante cose (ho scritto solo quelle più vicine allo sputtanamento), ma che più di tutto dovrebbe avere piú coraggio, ecco!

                                      

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